Questo manuale intende aiutare ad annunciare il cuore della rivelazione cristiana in maniera semplice, chiara e divertente, ma mai irriverente. È scritto anzitutto per chi fa catechismo. A volte succede di non essere riusciti a preparare un incontro con i ragazzi. Il Cielo non voglia di trovarci davanti a loro abbozzando qualcosa e... pregando di uscirne fuori lo stesso in qualche maniera! Per questo motivo le 26 lezioni sono già pronte per l'uso. Basta leggerle insieme nel gruppo: spiegano, mettono in evidenza cosa bisogna ricordare, prevedono i momenti di divagazione e distrazione necessari. Non intendono sostituirsi ai corsi tradizionali e istituzionali, ma essere un valido strumento di sintesi e di supporto per ordinare il percorso che il giovane cristiano in formazione necessita di conoscere. È scritto quindi per chi vuole approfondire la propria fede. Partendo proprio dall'inizio, dall'ingresso in chiesa, come la prima lezione vi invita a fare. È scritto per chi vuole ricominciare da capo: a volte non ci ricordiamo tutto e facciamo confusione. Che differenza c'è ad esempio tra un cardinale e un vescovo? E tra un monaco e un frate? È scritto infine per chi è curioso e cerca di capire in questa maniera particolare come mai ci siano persone da duemila anni attratte dalla persona di Gesù e dalla Chiesa.
La preghiera non colleziona molti like ma piuttosto pollici verso perché «non serve, annoia, non si sa cosa dire, non si ha mai tempo...». A queste e a molte altre difficoltà risponde questo agile libretto, firmato da un autore conosciuto per il gusto brillante e fantasioso con cui sa condire argomenti seri e impegnativi. Ogni capitolo parte da una domanda: quella che ognuno potrebbe fare quando si avvicina al mondo del dialogo con Dio. L'autore racconta con semplicità la strada della preghiera da lui intrapresa da anni. Con la scoperta già espressa dal titolo: la preghiera come sforzo per accorgersi che è il Signore a muoversi verso di noi e ad incontrarci. È Lui che viene a cercarci. A noi spetta il compito più dolce: gustare la bellezza di quell'incontro.
Questo libro racconta di un viaggio fuori dal tempo e dallo spazio, tra effetti speciali e apparizioni inaspettate, un viaggio attraverso il quale Dio (in persona fuma i sigari!) conduce con bonaria sapienza un giovane sacerdote, sveglio, ma un po' saccente (e un tantino sovrappeso). Dio, che in questa pagine appare nelle sembianze di un simpatico e arzillo vecchietto (con tanto di bastone), al semplice schioccare delle dita (è Dio, può!) "teletrasporta" il giovane don Marco: prima in Paradiso, in riva al mare, nella sua chiesa parrocchiale, poi in piazza San Pietro, nella cappella Sistina, negli appartamenti papali, nel Cenacolo di Gerusalemme e da ultimo al momento della Crocifissione, sul Golgota. Ogni cambiamento di scena meraviglia don Marco e crea il contesto idoneo perché ponga a Dio 10 domande, alle quali Lui (in persona!) dà risposte, semplici nella loro invisibile (per chi ha gli occhi accecati dall'orgoglio) ovvietà, e profonde nella loro ineluttabile verità...
"Non ho mai conosciuto una 'Perpetua' felice di essere chiamata in questo modo-. Così esordisce don Diego Goso in questa sua nuova fatica narrativa. In effetti, la "perpetua-, figura che ha preso il nome dal personaggio manzoniano, ci si è rassegnati a chiamarla, nell'odierno politically correct, in vari modi alternativi: familiare del clero, collaboratrice del Parroco, responsabile della casa parrocchiale. Quello che non è cambiato, però, è che dietro a tutti questi nomi si cela una delle figure più importanti e meno valorizzate nella vita di parrocchia. In verità, quella che qui si racconta in prima persona, nel suo diario quotidiano, non ha problemi a farsi chiamare così: donna felice del proprio servizio al parroco, e davvero "Perpetua-, ossia sempre presente, sempre disponibile, senza orari, senza preconcetti a cui far sottostare il suo lavoro per i sacerdoti. Si direbbe, talvolta, che è lei stessa a incarnare la parrocchia, così come la parrocchia riempie davvero la sua vita. Questo "diario- (fittizio, anche se tutti i personaggi sono realissimi!) è, infine, un omaggio alla figura del sacerdote e a quella della sua "custode-; in esso si conserva anche un po' di nostalgia per un mondo non ancora del tutto scomparso e, anzi, respirabile sempre in alcuni luoghi di questa nostra "post cristianità-. Una figura da riscoprire, quella di Perpetua, con il suo mondo, e da riproporre: perché molte vocazioni sono nate in colloqui con donne come lei, che molte ferite hanno anche "rimarginato-.
L'unica cosa certa della nostra vita è che tutti, prima o poi, dovremo morire. Ma che cosa è la morte? Semplicemente la fine della vita? Per chi crede, no. È, anzi, il momento dell'incontro con Dio. Eppure, tutti ne abbiamo paura, l'abbiamo raffigurata in modi tenebrosi, atroci, spaventosi: con una falce, come uno scheletro... E se, invece, la Morte fosse una bella donna? Ci farebbe altrettanta paura? Se la trovassimo sul nostro letto, alla sera, come un ospite inatteso (e probabilmente indesiderato) e scoprissimo che si sente sola, perché l'abbiamo messa in un angolo, con la nostra cultura che assolutizza la vita ma allo stesso tempo la distrugge, la riempie di violenza, la "mortifica"? Se la Morte ci chiedesse di concederle del tempo per fare quattro chiacchiere e conoscerla meglio? Don Diego Goso affronta il tema della morte e del morire con un tocco di sana ironia, ma con profondità e proponendola in una prospettiva diversa, o forse nell'unica prospettiva davvero cristiana, per imparare di nuovo a chiamarla "sorella", come la nominò san Francesco nel Cantico.
Don Pietro, un anziano sacerdote, scrive una lettera a un giovane che ha visto crescere e che sta per diventare prete, che sarà domani suo confratello e che, per questo, si troverà a prendere le redini della parrocchia in un mondo in continua mutazione. In questo libro, forse il più intimo, don Diego Goso - senza rinunciare alla solita verve - racconta la realtà clericale odierna alla ricerca di punti fermi sui quali poter sostare, per non perdere la forza della tradizione, e da cui darsi slancio, per innovare con sapienza. "Carissimo Marco... Se diventerai sacerdote prego già da ora perché questa gioia possa diventare anche la strada sicura in grado di non farti dubitare nei momenti difficili e donarti la certezza di vivere nella tua piena verità i giorni belli".
Un semplice percorso spirituale, da vivere con i ragazzi, attraverso quei 14 gesti del cuore umano che sono le opere di misericordia, che servono al corpo per nutrire anche l'anima e sanano l'anima per rendere migliore il mondo dei corpi. Per ogni opera vengono offerti alcuni contributi: una meditazione tratta dalla vita di tutti i giorni di un "curato di campagna", l'autore stesso; l'esame di un "documento inedito" che proviene da un testimone molto "originale" dell'epoca di Cristo, Giuda Iscariota; un insegnamento di papa Francesco che ci collega allo spirito autentico dell'Anno giubilare; alcune provocazioni e appunti sparsi, quasi i "post" di un blog su Internet; e infine un piccolo impegno, concreto e verificabile, per praticare l'opera di misericordia e vivere il Giubileo.
«Ogni aspetto della vita cristiana e della dottrina cattolica offre sempre una ricchezza inaspettata, una prospettiva che profuma di nuovo proprio nel suo sapersi riproporre con fedeltà una fierezza che non obbliga a dover correre in avanti né a guardarsi indietro rispetto al mondo, ma a gioire per l’eterna Verità che le è stata consegnata in Cristo».
Dall’Introduzione di don Diego Goso
Dialogando con don Diego Goso, monsignor Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia-San Remo (diocesi di mare e di Festival), propone una serie di riflessioni sui temi oggi sensibili, per la Chiesa italiana e non solo, da un punto di vista privilegiato: quello di un vescovo che sta in trincea, fra il confine tra Italia e Francia, uno dei luoghi dove il tema dell’immigrazione è particolarmente sentito, ma da dove si ha uno sguardo complesso ed europeo anche su molti altri argomenti oggi al centro del dibattito ecclesiale e civile: il secolarismo, la vita dei sacerdoti, la questione etica, la riforma della Chiesa, il Pontificato di Francesco…
Balzato agli onori della cronaca per la presa di posizione in difesa dei migranti respinti al confine francese, negli anni il vescovo di Ventimiglia-San Remo ha elaborato un pensiero dialettico e attento alle varie sensibilità su questo tema, arrivando a denunciare, senza mai interrompere il suo aiuto concreto, i limiti di un’accoglienza non regolamentata che sono soliti sostenere coloro che, sui migranti, predicano senza criterio una carità scaricata sulle spalle degli altri.
In questo libro, lucido, onesto e capace di provocare la coscienza cattolica, questo vescovo “di confine” esprime per la prima volta in maniera piena e articolata il proprio pensiero, quello di un uomo, credente e pastore, che non smette di cercare una prospettiva non manichea per riflettere sui vari temi della vita ecclesiale e dell’etica sociale e cristiana.
Antonio Suetta, Diego Goso, Controcanto. La fierezza di essere ancora cattolici, Edizioni San Paolo 2020, pp. 160, euro 14,00
Monsignor Antonio Suetta (Loano, Savona, 1962). Ordinato presbitero il 4 ottobre 1986, è stato eletto alla sede vescovile di Ventimiglia-San Remo il 25 gennaio 2014 e ordinato vescovo il 1° marzo 2014.
Don Diego Goso (Torino, 1975). Sacerdote dell’arcidiocesi di Torino, è incaricato per l’Ufficio di Comunicazioni Sociali della Diocesi di Ventimiglia- San Remo ma il suo vero lavoro presso la Curia diocesana consiste nello svuotare il distributore di merendine.
I Vangeli ci rivelano personaggi che sono vere e proprie icone eterne, e la cui vita va ben oltre le immagini che gli evangelisti ci hanno brevemente raccontato. Il semplice e gioioso esperimento che don Diego Goso prova in queste pagine è far incontrare alcuni di questi personaggi al di fuori delle cornici del testo sacro in cui siamo abituati a vederli. Non per completare loro, che non ne hanno alcun bisogno, ma per immedesimare noi nelle loro storie, per cercare di comprenderli meglio. Si sono mai incontrati Giovanni Battista adulto e la Madonna? In chi si è imbattuto Pietro, lungo un sentiero oscuro, nella triste notte del tradimento? Matteo e Zaccheo, ladri diventati uomini di carità, potevano già essere amici prima? Chi c'era nascosto nell'ombra sotto la croce di Gesù il Venerdì Santo? Sono alcune delle domande che hanno ispirato questi racconti e che provano a immaginare scene nuove all'ombra di quelle vere evangeliche. Per il gusto di camminare ancora con Nicodemo e la Samaritana. Di ascoltare Paolo e Giacomo confrontarsi sulla Chiesa. Per la gioia di ritrovare Lazzaro e Giovanni, Maria Maddalena e le altre pie donne: che ci hanno fatto innamorare del Vangelo perché loro innamorati di Colui che in esso è non solo raccontato ma vivo e desideroso di camminare anche con noi! Per il gusto di respirare ancora... il profumo del Vangelo!
I sette sacramenti non sono timbri da collezionare, ma un "passaporto" sempre valido per andare all'incontro con Gesù, nella sua casa. In questo libretto si riscopre il loro significato e l'importanza della messa: non solo una presenza da osservare ogni domenica, ma un appuntamento gioioso per rinnovare la fede. Terzo di una serie di titoli sui "fondamentali" del cristianesimo, il libretto offre ai ragazzi, con un linguaggio fresco, risposte a dubbi e domande sul rito della messa e sui sacramenti.
«L'arcobaleno è un poveraccio. Ha solo sette colori. Il cuore umano ne ha molti più». Così esordisce don Diego in questo suo nuovo libro che conduce il lettore all'interno del mondo delle emozioni: oggi tema così fortemente attuale. Emozioni (antiche e nuove, di moda e fuori moda), ma non solo: anche sensazioni, intuizioni... positive e negative, che ci appartengono, che ci interpellano, che sono nostre ma che spesso non sappiamo "coordinare" con l'esistenza. Emozioni che ci smuovono, ci conducono allo stupore, ma che ci confondono... Come considerare questo tratto fondamentale delle nostre vite? Don Diego propone una sorta di manuale per camminare in maniera "orientata" (un "manuale di orientamento", dunque, una vera e propria "mappa") all'interno dei nostri sentimenti quotidiani: con una traccia evangelica, naturalmente, che è l'unica vera bussola che è stata data a noi per non disperderci nei tempi difficili.
"Questo è un libro di teologia. Ma è un libretto di teologia che non vuole annoiare. Anzi, vuole spremere tutta la teologia per farti bere solo il succo puro del vangelo di Gesù, le cose straordinarie che si scoprono della fede cristiana se si comincia a guardarla con attenzione e curiosità. La curiosità è la vera chiave per "aprire" il mistero di Dio e del suo figlio Gesù..." (dall'Introduzione). L'essenziale della fede cristiana raccontato ai ragazzi con stile originale, per una catechesi davvero "interessante".